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sabato 27 aprile 2013

SERIE B TURNO N 39 LA CRONACA DELLE PARTITE

ROMA - Livorno e Verona proseguono il loro appassionante testa a testa per il 2° posto con tre giornate ancora da giocare. I labronici restano avanti di un punto battendo con un gol per tempo (2-0) il Vicenza. E' la riposta al netto 0-5 degli scaligeri ad Ascoli. La squadra di Mandorlini allunga (+12) sull'Empoli atteso domenica a ora di pranzo dalla sfida con il Cesena. In chiave play-off ottengono vittorie pesanti il Varese (2-0 al Cittadella) e il Brescia (0-1 a Reggio Calabria). Abbandona, invece, le ultime speranze il Padova che non va oltre il 3-3 con il Novara. In coda, successo d'oro (2-1) del Bari nello scontro diretto con lo Spezia mentre il Crotone blocca sull'1-1 il Lanciano. Juve Stabia e Ternana compiono un passo in avanti verso la tranquilla salvezza pareggiando anch'esse 1-1. Infine si avvia verso la retrocessione la Pro Vercelli che non schioda lo 0-0 di partenza con il Grosseto.

LIVORNO-VICENZA 2-0
Con il minimo sforzo, il Livorno piega il Vicenza e conserva il 2° posto. Pronti, via e i labronici passano (4') con Dionisi che trasforma un rigore concesso dall'arbitro Ostinelli per un fallo di Gentili ai danni di Paulinho. Il Vicenza sfiora il pari con Bellazzini ma poi deve fare i conti con la veemenza degli ospiti che prima (38') falliscono un secondo rigore (fallo di mano di Ciaramitaro su punizione di Belingheri) con Paulinho (tiro deviato sul palo da Bremec) poi sfiorano per altre due volte il bersaglio con Schiatarella e Dionisi. Il raddoppio è nell'aria e lo realizza al 63' Paulinho che approfitta
di un pasticcio difensivo dei veneti su un tiro dal limite di Bernardini e insacca da pochi passi. Il Vicenza si riversa in avanti ma fallisce, al 95', anche il gol della bandiera con Bellazzini che colpisce la parte alta della traversa.

ASCOLI-VERONA 0-5Al Verona basta un quarto d'ora per piegare la resistenza dell'Ascoli e restare in scia del Livorno. Gli scaligeri partono forte e, dopo un'occasione sciupata da Cacia, passano (7') sempre grazie al centravanti che si procura (fallo di Maurantonio) e trasforma un calcio di rigore. L'Ascoli manca per due volte il pari con Zaza ed è immediatamente punito da Gomez che, al 14', raddoppia con un bel colpo di testa in tuffo su cross dalla destra di Cacciatore. L'Ascoli crolla e, dopo una traversa di Martinho, incassa (19') anche lo 0-3, realizzato da Gomez che trasforma un altro rigore, concesso dall'arbitro Candussio per un netto fallo di Prestia (espulso) ai danni di uno scatenato Cacia. Il Verona insiste e al 31' cala il poker con Martinho che approfitta di uno scivolone in area di Conocchioli per infilare un destro sul primo palo dopo aver saltato anche Faisca in dribbling. Gli scaligeri vanno avanti d'inerzia e al 40' chiudono i conti con un pallonetto di Cacia su torre di Gonez. La gara, in pratica, finisce qui anche perché nella ripresa il Verona si limita a controllare le poco convinte iniziative dei marchigiani.

PADOVA-NOVARA 3-3All'ultimo secondo il Padova riprende il Novara ma il risultato, in pratica, lo condanna a salutare definitivamente i play-off. I veneti partono determinati e, dopo un'occasione mancata da Zé Eduardo, passano (17') con un sinistro in scivolata di Bonazzoli su cross dalla destra di Raimondi. Il Novara non ci sta e, in soli 4', ribalta la situazione. Al 19' pareggia grazie a uno sfortunato autogol di Dellafiore che si vede sbattere sul corpo una corta respinta di Silvestri su un tiro ravvicinato di Seferovic. Il Padova accusa il colpo e al 23' incassa l'1-2 da Lazzari che infila l'angolo con un preciso destro dal limite su assist di Seferovic. Al 38' il Padova si procura (fallo di Bardi su Bonazzoli) la migliore delle occasioni per pareggiare ma Iori sbaglia tutto calciando centralmente addosso a Bardi il tiro dagli 11 mt. Il Novara ringrazia e, al 41', triplica con Seferovic, lanciato solitario in contropiede da Pesce. Il Padova reagisce con orgoglio e al 52' riapre i conti con un bel destro al volo in girata di De Feudis su cross dalla destra di Rispoli. Gli uomini di Pea insistono e al 58' si procurano un secondo rigore (trattenuta di Crescenzi su Zé Eduardo). Stavolta sul dischetto va Cutolo che, però, si fa parare anche lui da Bardi la conclusione. Il Padova non s'arrende, continua l'assedio e, dopo un palo direttamente da calcio d'angolo di Cutolo e un'occasionissima sciupata da Raimondi, trova il meritato pari: al 94' Zé Eduardo fa da sponda in area per Cutolo che di sinistro da pochi passi infila il pallone sotto la traversa.

VARESE-CITTADELLA 2-0Con un gol per tempo il Varese sbriga la pratica Cittadella e conserva il 6° posto. A rompere l'equilibrio pensa al 32' Kone con un imperioso stacco di testa su cross dalla destra di Ferreira Pinto. La replica del Cittadella non va oltre un tiro di Vitofrancesco. Anche perché dal 55' la squadra veneta deve proseguire in 10 per l'espulsione, per somma di ammonizioni, di Pellizzer. Il Varese ne approfitta per insistere ma, complici gli errori di Pucino (che colpisce una traversa), Ferreira Pinto e Kone deve attendere fino al 90' per chiudere i conti: il gol lo realizza Ebagua con un bel destro in girata su cross dalla sinistra di Neto Pereira.

REGGINA-BRESCIA 0-1Il Brescia espugna Reggio Calabria e si mantiene a 2 punti dal 6° posto. Dopo un primo tempo da sbadigli, i lombardi premono sull'acceleratore e sbloccano il risultato: il gol-vittoria lo realizza al 53' De Maio con un bel colpo di testa su cross dalla sinistra di Scaglia. La Reggina va, subito dopo, vicina al pari con Di Michele su punizione poi si sbilancia e rischia di venir punita di rimessa da Sodinha e Lasik.

BARI-SPEZIA 2-1Il Bari vince lo scontro diretto con lo Spezia e si allontana dalla zona play-out. I pugliesi partono forte e, dopo due occasioni mancate da Rossi e Ghezzal, sbloccano il risultato (34') con un preciso sinistro in diagonale di Sciaudone smarcato in area da Ghezzal. Lo Spezia reagisce con orgoglio e, dopo aver sfiorato il bersaglio con Goian, pareggia (61') con un preciso destro a fil di palo su punizione di Porcari da 25 mt. Il Bari non ci sta e, 4' dopo, sigla il gol-vittoria con un bel colpo di testa in tuffo di Fedato su cross dalla sinistra di Ghezzal. Al 90' Altobello, appena entrato, lascia i galletti in 10 per un brutto fallo ai danni di Mario Rui e per poco lo Spezia non ne approfitta andando vicina al pareggio in pieno recupero con un colpo di testa ravvicinato di Goian.

LANCIANO-CROTONE 1-1Il Lanciano non va oltre l'1-1 con il Crotone e manca l'opportunità di allontanarsi dalla zona play-out. La gara si sblocca dopo appena 8' grazie ad Abruzzese che insacca di testa su angolo dalla sinistra di Mazzotta. Il Lanciano si rimbocca le maniche e, dopo una palla-gol mancata da Amenta, pareggia (39') con un bel colpo di testa in tuffo di Vistola su cross dalla sinistra di Volpe. La gara si vivacizza e le emozioni si susseguono. IlCrotone va vicinissimo al nuovo vantaggio con Del Prete che, al 79' si rende protagonista stavolta in negativo commettendo un fallo di mano in area che induce l'arbitro Pinzani a decretare un rigore per i frentani. Sul dischetto va Volpe che colpisce, però, il palo. Il Crotone ci prova ancora spaventando i padroni di casa con Eramo poi è Fofana, in pieno recupero, a fallire il gol-vittoria dalla parte opposta calciando, solo davanti alla porta, addosso a Concetti.

PRO VERCELLI-GROSSETO 0-0La Pro Vercelli non va oltre lo 0-0 con il Grosseto e, in pratica, saluta la serie B. Gara equilibrata e ricca di emozioni al Piola. I maremmani, malgrado la retrocessioni già avvenuta, giocano a viso aperto e alle occasioni sciupate da Scavone, Abate, De Silvestro e Cristiano, replicano con Brugman, Gimenez, Donati e Coulibaly. Nel finale saltano gli schemi e succede di tutto. La Pro colpisce un palo con Cristiano e poi si vede salvare sulla linea da Donati un tiro a colpo sicuro di De Silvestro poi, al 92' si vede accordare un rigore contro per colpa di un fallo di Abate su Coulibaly. Sul dischetto va Brugman che calcia malamente alto a Valentini spiazzato.

JUVE STABIA-TERNANA 1-1La Ternana riprende nel finale la Juve Stabia e compie un altro passo verso la tranquilla salvezza. Gli umbri mancano un gol in avvio con Masi e vengono subito puniti dalle vespe che sbloccano il risultato (14') con un preciso sinistro al volo da 10 mt di Bruno su cross dalla destra di Verdi. La Ternana non ci sta e, dopo aver mancato tre buone occasioni con Ceravolo (2) e Vitale, pareggia (80') con un perfetto colpo di testa di Alfageme su punizione dalla sinistra di Vitale.

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SERIE B IL MODENA VINCE IN RIMONTA IL DERBY E IL SASSUOLO E RIM...A...NDATO....

MODENA  -  Il Sassuolo fallisce il primo match-point in chiave promozione, perdendo per 2-1 nel derby contro il Modena, anticipo di lusso della 39/a giornata di Serie B. A strozzare l'urlo in gola ai tifosi sassolesi è Matteo Ardemagni, la cui doppietta rovescia l'iniziale vantaggio neroverde e fa esplodere il tifo modenese. È un risultato che sorprende, soprattutto perché il Sassuolo tiene la gara in mano per tre quarti, passa in vantaggio con Catellani e gestisce bene la situazione, fino all'uno-due decisivo della squadra di Novellino.

CATELLANI ILLUDE I NEROVERDI - In avvio, i canarini sembrano tenere ben salde le redini del match, complice un Sassuolo dalle idee un po' confuse. L'ottima occasione fallita da Mazzarani, allo scadere del primo quarto di gara, sembra risvegliare gli uomini di Di Francesco, che al 34' perde Bianchi (infortunio muscolare, lo rileva Chibsah). Boakye fa suonare l'allarme in area gialloblù in un paio di circostanze, non mostrandosi abbastanza freddo al momento della conclusione; il giocatore di proprietà della Juventus, però, è decisivo al 36', quando orchestra il contropiede che conclude servendo Catellani, che fredda Colombi col destro. Quattro minuti dopo, Berardi potrebbe firmare l'allungo ma è bravo Colombi ad intercettare la sua conclusione.

SASSUOLO IN A PER 39 MINUTI - La ripresa vede un Sassuolo subito in palla, voglioso di chiudere il match, ed è ancora Berardi a fallire il match-point,
sparacchiando addosso a Colombi il ghiotto assist servitogli da Missiroli. I neroverdi tengono in mano la partita, mentre gli uomini di Novellino mancano di idee e motivazioni. Alla mezz'ora, però, Ardemagni cambia volto al match. Lanciato in profondità, il centravanti canarino va giù a contatto con Terranova ma non molla, scippa il pallone al difensore sassolese, si accentra e scarica a rete col destro, battendo Pomini.

ARDEMAGNI MATTATORE - Il numero 9 modenese zittisce i tifosi 'ospiti', ma subito Berardi va vicino a riportare avanti i suoi, mandando a lato di poco al termine di un'azione personale. Al 38', lo stesso Berardi difende caparbiamente palla e la dirige splendidamente verso Pavoletti, in ritardo di un soffio all'appuntamento col tap-in vincente. Allo scadere del novantesimo, si fa più amara la beffa per il Sassuolo: è ancora Ardemagni il giustiziere dei neroverdi, bravo a schiacciare a rete sul cross di Mazzarani dalla destra. Restano da giocare solo tre minuti di recupero, che non regalano ulteriori emozioni: la festa del Sassuolo, comunque, è solo rimandata.
 

venerdì 26 aprile 2013

SERIE B TURNO N 39, STASERA ANTICIPO A MODENA,IL SASSUOLO CERCA LA PROMOZIONE NEL DERBY...

Tutta l'attenzione sta lì a Modena, per un derby che la sorte vuole anche primo match ball per i neroverdi a un passo dalla A. Saranno in 10mila al Braglia, i canarini cercheranno di rovinare la festa ai cugini anche se la salvezza è già in cassaforte. Sabato ci sono diversi match decisivi, o quasi, come Ascoli-Hellas Verona, che può dire molto in testa e in coda, e come la partita dell'altra candidata alla promozione diretta, il Livorno, che si trova sulla stessa barca degli scaligeri e gioca in casa contro un Vicenza anch'esso condannato a fare punti.

Modena-Sassuolo venerdì ore 20.45: arrivano al derby squalificati Andelkovic e Gulan nel Modena, due assenze pesanti per i canarini. Il Modena ha collezionato 10 punti ad aprile e nessuno ha fatto meglio, neanche il Sassuolo reduce da 7 punti nelle ultime 3. Sono infortunati Gazzola, Masucci e Valeri nel Sassuolo.

Ascoli-Verona sabato ore 15: squalificati i tecnici del Verona Mandorlini e Bordin. L'Ascoli non vive un buon periodo con 4 sconfitte consecutive, il Verona viene invece da 9 risultati utili. Sono infortunati Peccarisi per i bianconeri, che dovrebbero ritrovare Fossati, Ceccarelli; Rivas, Carrozza e Halfredsson negli scaligeri. Entrambe devono fare punti, i marchigiani per la salvezza, i veneti per il secondo posto.

Bari-Spezia sabato ore 15: squalificati Dos Santos e Defendi nel Bari, Schiavi per i liguri. Lo Spezia vive il miglior momento della sua stagione con 4 vittorie nelle ultime 5 partite. Il Bari ha due punti di vantaggio sul play out e non può perdere questa occasione, lo Spezia d'altra parte non intende essere risucchiato nella zona calda della classifica.

Juve Stabia-Ternana sabato ore 15: squalificati Acosty, Di Cuonzo, Baldanzeddu e il tecnico Braglia per i campani. La Juve Stabia ha raccolto 2 sconfitte consecutive esterne, ma in casa è quasi imbattibile con 31 punti su 48 totali. La Ternana non vince fuori casa dal 16 marzo. Saranno out per infortunio Dianda, Fazio e Lauro per gli umbri. I gialloblé hanno anche fuori Mbakogu.

Livorno-Vicenza sabato ore 15: squalificati Gemiti per gli amaranto, sostituito da Lambrughi, e Giacomelli nel tridente biancorosso che dovrebbe essere schierato con Bojinov-Semioli e Malonga. Il Vicenza ha raccolto e recuperato, sull'Ascoli, sei punti in quattro giorni. Unici infortunati del match Siligardi, Cellerino e Mazzoni del Livorno, in dubbio invece Castiglia.

Padova-Novara sabato ore 15: Novara cade dopo 13 turni, il Padova ne ha raccolto 8 nelle ultime 4 partite. Sono infortunati Legati, Piccioni, Piccinni, Renzetti, Babacar, Farias, Cionek e Vantaggiato nel Padova, mentre out Kosicky, Ludi e Barusso nel Novara che non ha altro risultato che la vittoria per riprendere la marcia play off.

Pro Vercelli-Grosseto sabato ore 15: squalificati Delvecchio, Biraschi, Crimi nel Grosseto e Sini per la Pro. Se i piemontesi perdono e l'Ascoli no, sono matematicamente in Lega Pro raggiungendo il Grosseto. Si affrontano la squadra che ha vinto di meno, 6 partite, il Grosseto, e quella che ha perso di più, 23 ko la Pro. Sono infortunati Modolo, Grossi, De Paula, Fabiano, Murante, Vinci mentre in dubbio è Erpen per i piemontesi.

Reggina-Brescia sabato ore 15: squalificati Budel nel Brescia e il tecnico Pillon per i calabresi. Infortunati invece Corvia, Saba, e Bouy per i lombardi, in dubbio Freddi per la Reggina che ritrova Di Michele e Comi. Reggina-Brescia è di sicuro una delle gare che regalerà più emozioni in questa giornata: entrambi anche qui, come spesso accade a fine anno, devono fare punti per continuare ad ambire alle proprie aspirazioni, la salvezza e i play off.

Varese-Cittadella sabato ore 15: squalificati Bressan e Filipe Gomes nel Varese che nell'ultima giornata hanno ritrovato il sesto posto che significherebbe play off. Ma questo dipende anche da Empoli e Novara. Il Cittadella è imbattuto ad aprile con 2 vittorie e 2 pareggi, ma non è ancora salvo. Infortunati Dumitru e De Vito del Cittadella, Carrozzieri e Bressan nel Varese.

Virtus Lanciano-Crotone sabato ore 15: unico squalificato Galardo del Crotone. La Virtus Lanciano viene da 4 turni senza vincere, mentre il Crotone ha raccolto solo 12 punti fuori, peggio solo la Pro Vercelli con 10 e Grosseto con 7. Gli abruzzesi a più 2 sul play out, Crotone a cerca di punti sicurezza.

Empoli-Cesena domenica ore 12.30: Il Cesena non ha mai vinto ad aprile, 2 pareggi e 2 ko. Non è tranquillo di non finire nel play out e dopo la conferma di Bisoli cerca punti salvezza. Sono infortunati Dallamano Rodriguez, Defrel e Consolini per i bianconeri, Accardi e Pratali invece out nell'Empoli che vuole riprendere la marcia play off dopo lo scivolone di Spezia..

benitez : vittoria meritata per noi...

Rafa Benitez è soddisfatto per il successo del Chelsea conquistato sul campo del Basilea nella semifinale d'andata di Europa League.

"Il gol-partita di David Luiz ci ha reso giustizia - le parole del tecnico dei blu di Londra -. Ora dobbiamo restare concentrati. Nel primo tempo gli svizzeri ci hanno attaccato e avevano più energia, ma nel secondo tempo abbiamo avuto noi più 'gamba' con l'ingresso di Mata che ci ha consentito di avere più possesso palla".

Ai microfoni di Sky Sport l'ex mister dell'Inter prosegue: "Il Basilea è una squadra difficile, è una squadra che gioca bene, come ha dimostrato con il Tottenham. Adesso siamo in una buona posizione, ma siamo una squadra giovane e speriamo bene''.

Il tecnico del fenerbache predica calma e umiltà per il ritorno...

Il Fenerbache batte il Benfica nel finale dopo un match ricco di emozioni e che ha visto la compagine turca colpire la bellezza di tre legni, di cui uno dagli undici metri. Il tecnico Kocaman a fine gara ha commentato orgoglioso la prova dei suoi.

"Il nostro obiettivo è quello di passare il turno e accedere alla finale. L'importante oggi era soprattutto non subire goal e ci siamo riusciti, sono davvero molto contento di una vittoria non facile, centrata contro un avversario di assoluto spessore" - ha sottolineato Kocaman.

Quindi il tecnico turco ha proseguito: "A prescindere da quel che sarà sono orgoglioso della prestazione dei miei ragazzi, anche se mi dispiace non poter disporre di Webò nel match di ritorno in programma tra sette giorni".

Infine Kocaman chiosa: "Se penso alla finale di Amsterdam? E' davvero troppo presto per parlare di questo, non so se il risultato di stasera basterà per riuscire nell'intento. Sono però certo che ci sarà ancora tanto da lottare e da sudare. Noi siamo pronti".

EUROPA LEAGUE...FENERBAHCE DI MISURA AL PRIMO ROUND...

Il Fenerbahce fa un primo passo verso la finale di Europa League battendo il Benfica nella gara di andata del penultimo atto. A Istanbul i padroni di casa vincono per 1-0 al termine di una partita che per loro sembrava stregata. Prima del gol di Korkmaz, arrivato solo al 26' della ripresa, i turchi avevano colto due legni con Sow e Kuyt e sbagliato un rigore con Cristian a fine primo tempo. Un palo anche per i portoghesi con Gaitan.
Vittoria di misura (ma meritata), insomma, per il Fenerbahce, giustiziere della Lazio nei quarti, che ha superato un fin troppo timido Benfica. Decisiva per i padroni di casa, come sempre, la spinta del "Sukru Saracoglu" per affrontare la prima semifinale europea della sua storia. Il tema tattico della gara ha visto il Benfica fare gioco e i turchi pronti a ripartire in velocità, affidandosi spesso ai lanci lunghi. Solo la sfortuna ha impedito ai padroni di casa di chiudere con una vittoria un match che ha messo in conto quattro tra pali e traverse, tre per i gialloneri e uno per i lusitani. Il più grave poteva essere quello di Cristian a fine primo tempo sugli sviluppi di un rigore calciato sul palo. I padroni di casa sono stati certamente più concreti del Benfica che dalla sua ha avuto solo un buon avvio di gara e quattro cartellini gialli. Dai e dai il gol per i padroni di casa alla fine è arrivato a un quarto d'ora dal termine grazie a Egemen Korkmaz sugli sviluppi di un corner sul quale non è stata impeccabile la difesa portoghese: nel tentativo di liberare, Melgarejo di testa serve praticamente un assist sul secondo palo dove arriva con ottima scelta di tempo il difensore di casa che batte Artur.

EUROPA LEAGUE : AL 94 IL CHELSEA IPOTECA LA FINALE...

Termina con un finale rocambolesco l'andata della semifinale di Europa League tra Basilea e Chelsea. Al St Jakob, gli uomini di Benitez vincono 2-1 facendosi prima raggiungere con un calcio di rigore dubbio da Schar all'87', salvo poi strappare la vittoria all'ultimo secondo con una conclusione all'angolino del brasiliano David Luiz (che doveva essere espulso) al 93'. Di Moses invece il primo vantaggio dei Blues al 12'.
Dopo il vantaggio nel primo tempo del Chelsea con il colpo di testa casuale di Moses sugli sviluppi di un corner, la reazione degli svizzeri è arrivata nella ripresa quando Yakin, spinto anche dai cambi, ha modificato l'atteggiamento della sua squadra rendendola più aggressiva. Le occasioni non sono mancate, compreso il palo di Stocker subito pareggiato dall'incrocio dei pali di Torres, ma il pareggio è arrivato solo a tre minuti dalla fine con Schar, freddo nel realizzare un calcio di rigore completamente inventato dall'arbitro. Da lì in poi è successo di tutto fino al 94'. L'orgoglio del Chelsea, favorito dallo schieramento ultraoffensivo del Basilea, ha portato a tre nitide occasioni da gol non sfruttate. Il primo è Oscar che a botta sicura spedisce il pallone in curva. Poi è il turno di Ivanovic e di Terry, fermato da un miracolo del portiere Sommer. Lo stesso che pochi secondi più tardi, sul calcio di punizione di David Luiz (che andava espulso all'84' per un brutto fallo a centrocampo) dal limite, si lascia scappare il pallone che vale l'1-2 finale.

giovedì 25 aprile 2013

Robert Lewandowski il polacco che sfiorò la serie A...

Altro che pallone! Robert Lewandowski si porta via tutto lo stadio: segnare un poker di gol in semifinale è un’impresa pazzesca. E poi contro il Real Madrid, mica un avversario qualsiasi... Il ventiquattrenne centravanti del Borussia sale sul palcoscenico è affianca altri dieci "pokeristi" di Coppa dei Campioni: Di Stefano, Puskas, Van Basten, Simone Inzaghi, Prso, Van Nistelrooy, Shevchenko, Messi, Gomis e Mario Gomez. Va ricordato che ci sono stati 12 uomini che hanno tagliato il traguardo delle 5 reti in una gara: l’ultimo in ordine di tempo è stato Messi, nel marzo 2012. Ma, aldilà delle statistiche, ciò che impressiona è il modo in cui Lewandowski trascina la squadra, e quando si trova nell’area di rigore pugnala gli avversari con la spietatezza di un killer consumato. Poi, freddo e implacabile, soffia sulla canna della pistola e si rimette a correre come se nulla fosse successo.
tentativi — Lui è lo specchio della differenza che passa tra il calcio tedesco e il calcio italiano. Sì, perché nell’estate del 2010, quando il ragazzone polacco giocava nel Lech Poznan, e presumibilmente non costava una fortuna, su di lui si erano lanciati gli sguardi golosi delle società italiane. Su tutte l’Atalanta, la Sampdoria, il Napoli e soprattutto il Genoa. Addirittura i rossoblù fecero un comunicato piuttosto stizzito per smentire di aver acquistato Lewandowski. Era la primavera del 2010. Non se ne fece nulla, forse per una questione economica. Certo che a pensarci oggi c’è da mangiarsi le mani: il Borussia con Lewandowski se ne va verso la finale di Champions a Wembley, e il Genoa adesso sta lottando per restare in Serie A. La differenza, nel calcio, sta nei dettagli (e noi italiani, ultimamente, non siamo molto attenti...).
parole — Anche la Juve, nell’estate del 2012, durante l’Europeo, era andata a seguire il centravanti del Borussia Dortmund. E anche in questo caso l’affare non decollò. Forse costava già parecchio e i bianconeri non avevano in cassa il denaro necessario. Tuttavia, se il reparto d’attacco è stato il limite che ha frenato la Juve in Europa in questa stagione, vien da pensare che un Lewandowski avrebbe fatto comodo. Lui, però, ora, al mercato non pensa e lo dice chiaramente: «Mi vuole il Bayern? Queste voci non m’interessano. Ho in mente soltanto la Champions. Voglio la finale». E poi, dimenticandosi per un attimo l’arte della modestia, aggiunge: «Incredibile, ho segnato quattro gol al Real! Finora non ci era riuscito nessuno!». Lui sì, e tutta Dortmund se lo gode.

SUAREAZ : UN MORSO COSTA 10 GIORNATE DI SQUALIFICA...

Il morso al difensore del Chelsea, Ivanovic, è costato caro all'attaccante del Liverpool, Luis Suarez. La Football Association ha infatti deciso di squalificare per 10 giornate il talento uruguayano. La stop forzato impedirà al giocatore di finire in campo la stagione e lo costringerà a iniziare la prossima, sempre che rimanga al Liverpool, solo alla settima giornata di Premier League. Per Suarez non è la prima maxi squalifica in carriera.
Si dice che errare sia umano e perseverare diabolico. In questo caso Luis Suarez è il diavolo in persona che da anni ormai sta imperversando nel calcio europeo. La squalifica di 10 giornate inflittagli dalla Football Association dopo il morso al difensore del Chelsea, Ivanovic, è solo l'ultimo episodio in una scala di fattacci che, tra gli altri, gli sono costati 25 turni di stop. Nel novembre 2010, Suarez morse una spalla del centrocampista del PSV, Otman Bakkal, durante una partita contro il suo Ajax. Quel gesto gli valse 7 giornate di squalifica. Più recente lo stop di 8 turni per razzismo nei confronti del capitano del Manchester United, Patrice Evra.
"Il club e il giocatore sono scioccati dalla pesantezza della squalifica - ha dichiarato il manager Ian Ayre - e per la severità". La realtà però è che lo stesso Suarez ha ammesso di avere un problema con la gestione della rabbia. Ne ha parlato col presidente della federcalcio uruguayana, dichiarando di essere disposto a farsi aiutare per controllare i suoi scatti in campo, magari con un psicologo.

MOURINHO E IL GESTO DEL BINOCOLO...MA AMMETTE: BORUSSIA SUPERIORE...

Un 4-1 che dice tante cose, quello di Dortmund. Le semifinali di questa Champions League sembrano aver certificato, con 8 gol a uno, un sorpasso indiscutibile del calcio tedesco rispetto a quello spagnolo. Ma con Mourinho non è ma fnita finché non è finita. Eppure, il tecnico del Real Madird, a fine match, non può non essere impietoso.
"sì, ci hanno dominato" — Dopo il match, Mourinho ammette: "Un duro colpo, ma meritato. Abbiamo subito tre gol dalla parte opposta rispetto a dove ero io, per cui non posso dire molto. Però posso dire che abbiamo sbagliato e non posso trovare spiegazione a questa partita in questo momento. Loro sono stati più aggressivi e noi non siamo stati capaci di contrastarli. Hanno giocato una partita incredibile e siamo stati sovrastati. Il risultato ci condanna, ma quando non riesci a gestire il possesso della palla non c'è niente da fare. Il nostro un problema fisico? Non credo: noi siamo stati sempre pronti a livello fisico, questo lo posso dire con certezza. Siamo arrivati a questa partita nella migliore condizione: abbiamo sbagliato forse a livello mentale, c'è stato un problema di concentrazione, di aggressività. Loro a livello individuale sono stati molto migliori di noi vincendo ogni duello uno contro uno. Sono stati molto intensi ed efficaci sfruttando al meglio le loro occasioni. Dobbiamo vincere 3-0 in casa, ma si può fare, come è successo col Galatasaray".
"approccio sbagliato" — La spiegazione al 4-1 data dal difensore Sergio Ramos: "Ci è mancato l'approccio giusto a questa partita, abbiamo sbagliato tutti, e io per primo, e ora dobbiamo fare una profonda riflessione: tutti noi, dal primo all'ultimo. «Loro sono stati superiori in tutto. Quando ci è toccata questa formazione nel sorteggio la gente ha pensato che eravamo stati fortunati, invece il Borussia è una grande squadra. Ci rimane il ritorno in casa e dovremo giocare al massimo dal primo minuto. E' ora che il Real torni in una finale di Champions".

I DUE PROBABILI PROTAGONISTI DI WEMBLEY...


mercoledì 24 aprile 2013

Lewandowski batte real madrid 4-1...





DORTMUND (Germania) - Dopo i quattro gol di ieri al Barcellona, il Bayern Monaco sorride anche stasera. Il Borussia Dortmund batte 4-1 il Real Madrid e il protagonista assoluto è Robert Lewandowski, autore di un poker e prossimo giocatore dei bavaresi. Mourinho si presenta al Signal Iduna Park con Di Maria in panchina e Modric titolare, mentre Klopp si affida agli undici titolari. Primo gol dell'attaccante polacco al minuto 8, sfruttando al meglio un cross di Goetze. I tedeschi sono scatenati e il Real arranca: ci vuole un errore di Hummels in fase di retropassaggio a consentire a Ronaldo di trovare il momentaneo pareggio. I gialloneri di Klopp però vivono un secondo tempo da sogno: tra il 50' e il 66' Lewandowski trova altri tre gol. Il primo sfruttando al meglio un destro sbagliato da Reus in area, il secondo con un destro bellissimo e l'ultimo su rigore. Gli spagnoli di Mourinho non trovano le forze per un forcing finale, ma vanno vicini al 4-2 con Ronaldo e Varane. Si chiude con una vittoria nettissima per il Dortmund, che ipoteca il discorso finale e si prepara ad un derby con il Bayern Monaco dai mille significati.

CLAMOROSO MESSI POTREBBE ANDARE ALLA JUVE...





Naturalmente la notizia e una provocazione ma farebbe bene al calcio italiano ritornare a sperare di portare qualche bigstar in quello che fino a qualche decennio fà era il centro di gravità permanente del pallone...da sempre considerato il campionato più bello del mondo nel secolo scorso,il calcio italiano ha perso "sex appeal" che aveva nei confronti dei buongustai del prodotto calcio,ed e diventata una ministrina di second'ordine,condita peraltro da prodotti molto dannosi e scadenti come "calciopoli e calcio scommesse",e il prodotto che ne uscito e stato molto indigesto nei confronti degli appassionati di questo sport.Non vogliamo tralasciare neanche il cambiamento da prodotto sportivo a prodotto industriale di questo sport che ha portato chi ha a disposizione ingenti risorse monetarie in periodo di vacche magrissime a spendere e spandere in altre nazioni,cosa che in italia non e avvenuta perche in primis il nostro prodotto industriale per essere confezionato usa ancora macchinari scadendi e scaduti come quelle costruzioni senz'anima che sono oggi gli stadi italiani...la mentalità e cambiata ma come al solito il nostro paese e fermo al palo,sarebbe bello di leggere oggi come allora di maradona a napoli,platini alla juve,falcao alla roma,van basten al milan,ronaldo all'inter,ma la realtà in attessa di tsunami e maremoti che cambino la conformazione delle cose,messi alla juve,come pure cristiano ronaldo al napoli resteranno pure e semplici burle....

JUVENTUS : possibile il ritorno di ibraimovic





Dicono che la moglie Helena non veda l'ora di tornare a passeggiare per le vie della Milano da bere. Tra le vetrine dei negozi che promettono sogni a cinque cifre, in compagnia dei tanti amici conosciuti durante la lunga permanenza in Italia. Zlatan Ibrahimovic, uno dei più forti calciatori che la Serie A abbia mai conosciuto, pare stia pensando seriamente di mandare a carte quarantotto il contratto con il Psg per ritornare a prendere a calci i palloni sui campi della Penisola.
Già dalla prossima stagione. Insomma, il tempo di chiudere il campionato francese e vincere l'ennesimo titolo nazionale della sua carriera e poi si cambia. Ancora una volta. La nuova casa, il primo segnale di riavvicinamento. Non è un segreto, i coniugi Ibrahimovic amano l'Italia. Così tanto che non hanno saputo resistere alla tentazione di acquistare una casa nel cuore di Milano. Roba da ricchi, si intende. Da quando è uscita la notizia, storia di qualche giorno fa, le voci di un suo ritorno nel nostro calcio si sono fatte sempre più insistenti. Come se Ibra fosse una persona qualunque e potesse comprare un nuovo appartamento soltanto dopo aver venduto il precedente. Tuttavia, a confermare che si trattava di qualcosa di più di un semplice chiacchiericcio sono arrivate le parole del suo procuratore Mino Raiola e dello stesso Ibra. In estrema sintesi: niente è impossibile, perché no?
Si dirà, se Ibra compra casa a Milano è perché sta pensando di fare l'occhiolino a Inter e Milan. E invece, no. Ibra ha lanciato chiari segnali d'amore in direzione della Juve, che ha risposto con un sorriso. Peccato che l'operazione per riportare in bianconero Super Zlatan sia poco meno che improbabile, almeno con i numeri di oggi. Sì, perché oggi l'attaccante in forza al Psg guadagna la bellezza di 1 milione di euro netti al mese e le casse dei bianconeri, come ribadito più volte dal diesse Beppe Marotta, non possono permettersi tanto. Senza contare che il club dello sceicco Al Thani ha speso l'estate scorsa 21 milioni di euro per convincere il Milan a consegnargli il suo gioiello di maggior pregio e difficilmente si accontenterebbe di una pacca sulla spalla in segno di amicizia.
Nulla è impossibile. È il motto di Raiola, che soltanto pochi mesi fa è riuscito a confezionare l'affare Balotelli, un'operazione di mercato sulla carta assai difficile e pure di più che si è risolta in un paio di settimane. Insomma, si può fare. Anche per Ibrahimovic. A patto che lo svedese riveda e non di poco le sue pretese in termini di stipendio e che il Psg decida di venire incontro alle richieste del giocatore. C'è Raiola, tutti felici. Ibra alla Juve, non dovevamo vederci più?
Il fuoriclasse svedese ha lasciato la squadra bianconera nell'estate calda di Calciopoli. Non voleva la Serie B ed è finito all'Inter. Per il popolo della Signora, due tradimenti in uno. Ma alla Juve stanno cercando un giocatore in grado di fare la differenza in Italia e in Europa. E secondo numerosi addetti ai lavori, Ibra risponde all'identikit meglio di tantissimi altri. Anche se il prossimo ottobre spegnerà 32 candeline e in Champions League non ha mai fatto fuochi d'artificio. È vero, finora ha scelto di giocare dove lo pagavano meglio, ma chi non l'avrebbe fatto al suo posto? Il guaio è che per dire sì a lui, la Juve potrebbe sacrificare uno dei suoi campioni. E se fosse Vidal, sarebbe certamente un peccato. Probabilmente, imperdonabile.
fonte il sole 24 ore

MILAN : Ipotesi lavezzi???





Bilancio sostanzialmente in pareggio, rientro nei parametri del fair play finanziario, terzo posto in campionato. Se si potesse stoppare la stagione del Milan alla seconda decade di aprile lo scenario potrebbe essere roseo - ma solo considerando una partenza di stagione con il freno a mano alzato - anche per il futuro prossimo venturo. Non è così, e l'orologio dovrà andare necessariamente avanti fino al 19 di maggio, ultima domenica di Serie A che deciderà l'accesso alla prossima Champions. Lo spettro Fiorentina preoccupa Berlusconi, ovviamente un solo punto sui gigliati rischia di essere un vantaggio troppo esiguo da mantenere fino alla fine, nonostante il ciclo terribile (Fiorentina, Napoli e Juventus) sia oramai alle spalle.
La giornata dell'altro ieri è però stata infiammata dalla visita di Lavezzi e alla sua apertura - nonché mangiata da Giannino, replicata ieri sera - a un suo ipotetico futuro al Milan, difficile da immaginare fondamentalmente per due motivi. Lavezzi occupa il ruolo che, in rossonero, al momento è di Stephan El Shaarawy, considerato il futuro del club in combinazione con Mario Balotelli. Secondariamente l'aspetto monetario, con un grande sforzo per anno, non può prescindere da un'idea di budget che non è quello degli anni passati. In questa sessione estiva bisognerà confermare Zapata - ma non è sicuro, ancora - e acquistare un altro difensore. Vergara è davvero troppo poco, piacciono vari nomi (uno dei quali è Ogbonna, un altro è Dedè) che però sono valutati più di dieci milioni. Galliani rischia di dovere fare le nozze con i fichi secchi, a meno di sacrificare Robinho - probabile, anche per via di uno stipendio molto alto - e valutare un'altra cessione eccellente come quella di Boateng.
Quello che però salta all'occhio è che El Shaarawy, dopo la panchina con il Napoli e, in primis, l'arrivo di Mario Balotelli, non riesce più a incidere come nella prima parte di stagione. Alti e bassi normali nella carriera di un giovane calciatore, ma che in un Milan che nonostante i tagli di Ibrahimovic e Thiago Silva è comunque in rosso rischiano di diventare opportunità. Non nella prossima stagione, con Lavezzi destinato a rimanere al PSG ed El Shaarawy al Milan. E occhio a Mkhitaryan, nuovo assistito di Raiola.

NAPOLI : Cavani costa troppo e potrebbe restare in azzurro...





E' il calciatore che tutti desiderano, l'attaccante che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra: sarà l'affare dell'anno ma ci sono circa 130 milioni di euro sul piatto per prendere Edinson Cavani. Secondo quanto riporta Il Mattino, il Psg avrebbe offerto circa 55 milioni al Napoli più 10 all'anno di ingaggio ma De Laurentiis meno di un anno fa rifiutò la stessa cifra offerta dai russi dello Zenit di San Pietroburgo.
Gli agenti sono liberi di trattare con qualsiasi club ma il presidente del Napoli non farà sconti sulla clausola. Al di là delle tante ipotesi di mercato un vero e proprio contatto tra la società azzurro e i club interessati al ragazzo non è ancora avvenuto. La trattativa è complessa e difficilmente potrebbe definirsi in tempi brevi. Ma c'è una realtà in tutto questo: Cavani non ha mai chiesto di andar via, ama la città e i suoi tifosi, vive bene e in cuor suo non vorrebbe lasciare Napoli.
L'uruguagio ambizioso di natura sogna mete precise come il Real Madrid che sarebbe rimasto comunque alla finestra. La Francia non è un'ipotesi gradita dal calciatore e i petrodollari del Qatar non serviranno a fargli cambiare idea, poi al Psg c'è Lavezzi e il Matador non sarebbe così entusiasta di ritrovarselo in squadra. Col Real non è mai partita una vera e propria trattativa. L'attaccante ha dato la disponibilità a trasferirsi tra i galacticos ma Florentino Perez tramite il consulente Bronzetti ha fatto sapere che non può spendere oltre i 45 milioni. Tra le piste più accreditate c'è il City ma molto dipende dal futuro di Robero Mancini. Il Bayern invece è quella che disponde di una vera linquidità in tutta Europa.
Alla fine il fuoriclasse uruguagio potrebbe rifiutare le varie proposte, rimanendo al Napoli, come vogliono i tifosi. E come, qualche giorno fa ha lasciato intendere anche il suo manager Claudio Anelucci che nel corso di un'intervista ha dichiarato: "Ma siete proprio convinti che Cavani lascerà Napoli?".