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sabato 11 maggio 2013

Juventus-Cagliari 1-1 (0-1)
Juventus (3-5-2):
Storari, Barzagli (14' Caceres), Bonucci, Chiellini, Isla, Vidal, Marrone, Marchisio, Giaccherini, Matri (25' st Quagliarella), Giovinco (5' st Vucinic). (1 Buffon, 34 Rubinho, 11 De Ceglie, 13 Peluso, 26 Lichtsteiner, 20 Padoin, 18 Anelka). All. Conte.
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Perico (8' st Cossu), Rossettini, Astori (18' st Eriksson), Murru (8' st Dal Fabbro), Dessena, Conti, Nainggolan, Ekdal, Ibarbo, Pinilla. (25 Avramov, 19 Thiago Ribeiro, 27 Sau, 18 Nene'). All.: Pulga
Arbitro: Calvarese.
Reti: 12' pt Ibarbo, 15' st Vucinic.
Angoli: 10-3 per la Juventus.
Recupero: 2' e 4'.
Ammoniti: Murru per gioco scorretto, Chiellini per simulazione.
Spettatori 38933, incasso 1.508.255
 TORINO - La Juventus può finalmente alzare la Coppa che le assegna ufficialmente il titolo di campione d’Italia 2012/13. La premiazione e la festa arrivano dopo un 1-1 contro il Cagliari che interrompe una striscia di 9 vittorie consecutive (addio al record della stagione 1931/32, 10 successi) e fa sfumare il tentativo di superare il record di punti detenuto dalla squadra di Capello (91 punti). Allo Juventus Stadium è stata la classica partita di fine stagione, senza l’affannosa ricerca del risultato sia da parte bianconera sia da quella sarda, e col primo vero caldo: ritmi medio-bassi, poca cattiveria e quindi giocate piacevoli alle quali assistere.

SUPER GOL DI IBARBO - Senza gli squalificati Pogba e Pirlo, Conte fa ancora un po’ di turnover e schiera un 3-5-2 con l’avanzamento di Marrone a centrocampo dove ci sono anche Marchisio e Vidal; Isla e Giaccherini fanno gli esterni mentre Matri e Giovinco giocano in attacco. Pulga risponde con un 4-3-1-2 con Nainggolan dietro le punte, Pinilla e Ibarbo. In un match giocato a ritmi non certo alti e con poco aggressività, a dare fuoco alle polveri ci pensa Vidal che al 12’ ci prova dalla distanza: ma Agazzi è attento e vola a deviare palla in corner. La Juventus batte male l’angolo e il Cagliari riparte in contropiede. Ibarbo si fa sessanta metri palla al piede, supera Barzagli e Marchisio con una serpentina di gran classe e infila Storari sotto il corpo.

JUVE, POCA CATTIVERIA - Barzagli, subito
dopo il vantaggio rossoblù, deve lasciare il campo per un problema muscolare: entra Caceres. La Juventus non è la solita: il pressing non è convinto e soprattutto manca quella cattiveria agonistica che ha decretato il successo della squadra di Antonio Conte. Al 30’ Matri ha palla buona per il pareggio ma, da ottima posizione in area, conclude facendo rimbalzare la sfera a terra e mancando il bersaglio nettamente. Al 34’ l’occasione migliore: punizione di Giovinco e pallone sulla traversa; quindi di nuovo in campo ma i bianconeri commettono fallo in attacco. Dopo un salvataggio di Storari su Pinilla (inutile, visto un offside fischiato al rossoblù), il primo tempo va in archivio.

CI PENSA VUCINIC - Nel secondo tempo si rivede a tratti la vera Juventus. Conte non ci sta a perdere, si sa, e striglia i suoi. Dopo 6’ di ripresa esce Giovinco ed entra Vucinic. Anche Pulga cambia, ma le sue sono sostituzioni obbligate: problemi muscolari per Perico e Murru e allora dentro Del Fabro e Cossu con Dessena che va a fare il terzino destro. Al 9’ Agazzi sembra insuperabile quando in tuffo dice di no a un gran destro di Giaccherini. Ma al 16’ il portiere deve alzare bandiera bianca: Giaccherini va verticale a sinistra, in area, per Marchisio che crossa dal fondo. Sul secondo palo svetta Vidal che fa una sponda aerea per Vucinic: Agazzi non arriva alla deviazione in tuffo e il montenegrino può insaccare a porta vuota.

AL VIA LA FESTA - Gli ultimi cambi vedono in campo per il Cagliari Eriksson al posto di Astori e per la Juve Quagliarella al posto di Matri, oggi un po’ spento. Ma il risultato non si schioda dall’1-1 fino al 90’ e anche dopo i 4’ di recupero. Una deviazione di petto-braccio in area di Marchisio fa venire i brividi ad Agazzi mentre nel finale Chiellini salva i suoi intercettando una palla indirizzata a Pinilla, con campo aperto per lui fino a Storari. L’1-1 fa sfumare i record, ma non la festa del popolo bianconero che inneggia ai proprio beniamini. La Coppa tricolore 2012/13 è juventina.

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