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giovedì 23 maggio 2013

Giro d'Italia, Visconti concede il bis. Nibali resta in maglia rosa

VICENZA - Quanto conta la psicologia. Domenica scorsa, prima dello sconfinamento in Francia, Giovanni Visconti si avvolgeva in tormenti da corridore: la vittoria non arrivava, il momento giusto sembrava sempre inafferrabile. Settantadue ore dopo, ecco un altro uomo: l'impresa sul Galibier, ora uno splendido assolo verso Vicenza. Non per voler andare controcorrente, ma questo successo vale ancora di più di quello in terra francese. In quella circostanza, pur con gli ingredienti dell'epica (freddo, neve ecc.), Visconti ha beneficiato delle paure degli uomini di classifica, arroccati sulle proprie posizioni. Stavolta invece ha piazzato una stoccata straordinaria sull'unica salita significativa della giornata, resistendo al ritorno di una banda disposta a tutto: cacciatori di tappe, gente di classifica (a proposito, Nibali resta in rosa) e velocisti - pochi - sopravvissuti.

Una frazione che vive sull'epilogo: la salita di Crosara e la picchiata verso Vicenza. In precedenza, media bassa, una giornata dal clima buono (era ora) e pochi sussulti. C'è il tempo per riflettere sulla personalità degli uomini che scappano. In fondo, una fuga al Giro d'Italia è un piccolo spaccato di vita, ci sono tante sfaccettature. Ad esempio, tra i quattro che si avvantaggiano, uno come Maxim Belkov parte perchè vuole vincere. Lo ha già fatto a Firenze, per poco non ci è riuscito anche a Treviso, inghiottito dall'acqua e dai velocisti quando alla linea mancavano due/trecento metri. E' vero, oggi ha stabilito il record dei km
in fuga, ma a lui questo poco importa, pensa solo ad arrivare primo. Non è un caso che quando il gruppo bracca ormai da vicino, il russo si rialza celermente.

Invece uno come Rubiano Chavez, specialmente in tappe pianeggianti, dà alla fuga un senso malinconico: il venezuelano sa benissimo che verrà ripreso, ma insiste, rimpingua l'enorme numero di km di fuga dell' Androni, leader collettiva nelle inquadrature dei battistrada. E infatti è l'ultimo a mollare... Con loro ci sono il belga della Lotto, Gert Dockx (bel nome, da corridore), e l'australiano della Orica, Luke Durbridge: quest'ultimo lancia un segnale immediato dopo l'abbandono di Goss, ko per un virus che lo sta torturando da inizio Giro. Nessun virus invece per Mattia Gavazzi, altro velocista non più in gara. Ultimo in classifica, con la frazione di domenica nella sua Brescia cerchiata di rosso, cerca di risparmiare energie aggrappandosi ad una macchina. Magari in un ciclismo pionieristico qualcuno saliva pure su un treno per abbreviare, ma ormai ci sono troppi occhi indiscreti.

Momento decisivo sulla salita, pendenze toste, si svetta a 16 km dal traguardo. Di Luca, scortato da Proni, esce dal gruppo. L'abruzzese però non riesce nel definitivo cambio di ritmo. Lo fa Visconti, che riprende Rubiano Chavez e se ne libera. Dietro non c'è una squadra guida: la maggior parte dei velocisti mollano. Cavendish viene scortato da tutti i compagni (l'anno prossimo la Omega avrà un uomo di classifica, Uran), ma deve arrendersi. Sul traguardo attendono l'aspirante profeta in patria Pozzato, ma il bel Filippo (quarto), sfodera un'altra incompiuta. Lo precedono lo sloveno Mezgec e soprattutto Ramunas Navardauskas. Il lituano è sempre più personaggio: alza le braccia e caccia l'urlo. Semplicemente non si era accorto di Visconti...

ORDINE D'ARRIVO
1 - Giovanni Visconti (ITA-Movistar)
2 - Ramunas Navardauskas (LTU-Garmin) a 19''
3 - Luka Mezgec (SLO-Argos) a 19''
4 - Filippo Pozzato (ITA-Lampre) a 19''
5 - Danilo Hondo (GER-Radioshack) a 19''
6 - Salvatore Puccio (ITA-Sky) a 19''
7 - Sacha Modolo (ITA-Bardiani) a 19''
8 - Fabio Felline (ITA-Androni) a 19''
9 - Francisco Ventoso (ESP-Movistar) a 19''
10 - Cadel Evans (AUS-BMC) a 19''
CLASSIFICA GENERALE
1 - Vincenzo Nibali (ITA-Astana)
2 - Cadel Evans (AUS-BMC) a 1'26''
3 - Rigoberto Uran (COL-Sky) a 2'46''
4 - Michele Scarponi (ITA-Lampre) a 3'53''
5 - Przemyslaw Niemec (POL-Lampre) a 4'13''
6 - Mauro Santambrogio (ITA-Fantini) a 4'57''
7 - Carlos Betancur (COL-Ag2r) a 5'15''
8 - Rafal Majka (POL-Saxo Tinkoff) a 5'20''
9 - Benat Intxausti (ESP-Movistar) a 5'47''
10 - Robert Gesink (NED-Blanco) a 7'24''

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