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venerdì 24 maggio 2013

DOMANI FINALE CHAMPIONS Bayern - Borussia D.: la sfida è Lewandosky-Ribery

LONDRA - Mancano ormai poche ore alla finale di Champions League di Londra, una finale che certifica il dominio stagionale del calcio tedesco proprio nel Paese, l'Inghilterra, in cui è nato il "football".Il Bayern Monaco ha disputato otto finali, di cui quattro vinte, mentre il Borussia Dortmund ne ha conquistata una, nel 1997, in cui ebbe la meglio sulla Juventus detentrice del trofeo. Nell'album dei ricordi c'è una sfida tra le due squadre nei quarti di finale della Champions League '97-'98, una sfida in cui si confrontarono due allenatori italiani. In quell'occasione il Borussia di Nevio Scala eliminò il Bayern di Giovanni Trapattoni. Arbitrò Collina. Anche quest'anno, a Wembley, il direttore di gara sarà un italiano, Nicola Rizzoli, che in campo internazionale è quotatissimo, ma nel nostro campionato non è stato sempre impeccabile. Il dominio del Bayern nella Bundeslinga (91 punti contro i 66 degli antagonisti) farebbe pensare a un pronostico favorevole alla squadra di Jupp Heynckes. In realtà, in campionato, le due squadre hanno pareggiato sia all'andata che al ritorno, mentre nella Coppa di Germania hanno avuto la meglio i bavaresi.

FORMAZIONI IN PREPARAZIONE - Jurgen Klopp dovrà fare a meno di Mario Goetze. Il talentuosissimo centrocampista offensivo si è infortunato in semifinale contro il Real Madrid e c'è chi ha malignato sulla sua indisponibilità, visto che, nella prossima stagione, vestirà proprio la maglia del
Bayern. Sulla sinistra dovrebbe giocare Grosskreutz, mentre per Reus ci sarebbe un posto più al centro. Il Bayern non farà grandi cambiamenti, a quanto pare. Qualcuno ha etichettato questa partita come la sfida fra i cannonieri Mandzukic e Lewandowski, ma nelle due squadre ci sono altri goleador come Muller, Ribery e Gomez in casa bavarese, mentre fra i gialloneri si son fatti valere Reus e Blaszczykowsky.

PRECEDENTI
- Per la quarta volta nella storia due squadre della stessa nazione si giocheranno il trofeo europeo più prestigioso. Il primo dei tre precedenti risale alla finale tutta spagnola, per teatro e contendenti, di Barcellona del 2000 quando il Real Madrid di Del Bosque travolse per 3-0 il Valencia di Hector Cuper. Il secondo è la sfida italiana di Manchester, nel 2003, tra il Milan di Carlo Ancelotti e la Juventus di Marcello Lippi, con i rossoneri che prevalsero ai calci di rigore. L'ultimo è datato 2008, a Mosca: anche qui si risolse tutto dal dischetto e il Manchester United di Sir Alex Ferguson ebbe la meglio sul Chelsea di Avraham Grant.

L'ITALIANO A WEMBLEY - Nicola Rizzoli non potrà ripetere il suo mantra "preparati come se fosse la finale di Champions League". Perchè stavolta quella partita la arbitrerà davvero. "Cosa si prova a venire designati per una partita così importante? Ci si sente orgogliosi di quello che si è fatto, del percorso compiuto per arrivare fino a una finale come questa, la più importante a livello europeo", racconta a Uefa.com. Guardandosi indietro, si rivivono i 24 anni di carriera che hai percorso per arrivare a questo punto e lo si fa con grande orgoglio". L'architetto bolognese, 41 anni, ha già diretto la finale di Europa League nel 2010: "Le finali sono tutte partite particolari. Non sono uguali alle altre partite anche se dovrebbero esserlo. Però l'esperienza fatta in una gara come quella del 2010 mi servirà molto soprattutto per capire quelle che possono essere le tensioni 'normali' di una finale sia per i giocatori, sia per tutte le componenti del gioco". Rizzoli si aspetta "una bella partita" e ammette: "Sinceramente non vorrei essere ricordato. Spero che mi ricorderanno solo leggendo il nome dell'arbitro che ha diretto questa partita, i protagonisti sono solo i calciatori. Se non vengo ricordato è meglio".

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